pirex
2010-06-18 21:37:39 UTC
Saramago, le critiche feroci a Berlusconi e l'addio a Einaudi
di A.L.
Cosa accadde quella volta che Einaudi decise di non
pubblicare Il quaderno di José Saramago, la raccolta di
scritti politici e letterari tratti dal bog dello scrittore?
Dopo anni di proficua collaborazione del premio Nobel
portoghese per la letteratura (correva l'anno 1998) con la
casa editrice milanese, comprata solo qualche anno prima
dalla Mondadori di Berlusconi, nel maggio del 2009 arrivò,
improvvisa, la rottura. A dare la notizia fu L'Espresso che
spiegava come Einaudi aveva deciso di rescindere il contratto
con lo scrittore portoghese, che prontamente passò alla
Bollati Boringhieri, perché - scriveva Mario Portanova sul
settimanale di politica e società - "la nuova opera contiene
giudizi a dir poco trancianti su Silvio Berlusconi, che di
Einaudi è il proprietario".
Saramago usava parole severe contro Berlusconi e gli
italiani il cui sentimento, diceva lo scrittore, "è
indifferente a qualsiasi considerazione di ordine morale".
Ma del resto, scriveva Saramago, "nella terra della mafia e
della camorra che importanza può avere il fatto provato che
il primo ministro sia un delinquente?".
E non finiva qui perché il premio Nobel arrivò a paragonare
il capo dle governo a "un capo mafioso".
Circostanza questa poi ammessa dalla casa editrice Einaudi
che cita fra le motivazioni del rifiuto della pubblicazione
di O caderno, il fatto che tra l'altro lo scrittore definisse
il presidente del Consiglio e proprietario della casa
editrice "un delinquente", diffamandolo.
"Si tratti di lui o di qualsiasi altro esponente politico,
di qualsiasi parte o partito, l’Einaudi si ritiene libera
nella critica ma rifiuta di far sua un’accusa che qualsiasi
giudizio condannerebbe", scriveva ancora.
Lo scrittore, raggiunto per l'occasione dal Corriere della
sera nella sua casa di Lanzarote nelle Canarie, così spiegava
quanto accaduto:
"Non pubblico la mia nuova raccolta di saggi con Einaudi
perché in essa critico senza censure né restrizioni di alcun
tipo Berlusconi, il quale è il capo del governo ma anche il
proprietario della casa editrice, come di tanti altri mezzi
di comunicazione in Italia. La verità è che quella che si è
creata potrebbe essere definita una situazione pittoresca se
il fatto che un politico accumuli tanto potere non facesse
temere per la qualità della democrazia".
Alla domanda posta dal giornalista se non pensasse di aver
espresso giudizi "eccessivi", lo scrittore rispose che "le
qualificazioni che ho dato di Berlusconi non nascono dalla
mia testa ma si basano su informazioni giornalistiche che
ogni giorno appaiono sulla stampa europea.
Io semplicemente osservo e concludo.
Con dispiacere, naturalmente".
E sulla possibilità di pubblicare la suia ultima opera al
netto dei giudizi su Berlusconi, lo scrittore chiuse tutte le
porte:
"Ho conosciuto la censura durante la dittatura portoghese
(quella di Salazar del quale fu fiero oppositore ndr), l’ho
sofferta e combattuta e nessuno in una situazione di
apparente normalità democratica mi potrebbe chiedere di
amputare una mia opera".
18 giugno 2010
http://notizie.tiscali.it/articoli/esteri/10/06/18/saramago_einaudi_non_pubblica.html
avrebbe compiuto 88 anni il prossimo 16 novembre
Addio al Nobel José Saramago
Lo scrittore portoghese è deceduto nella sua casa alle Isole
Canarie, dove risiedeva dal 1991
DALLA MILITANZA AL NOBEL
http://www.corriere.it/cultura/10_giugno_18/morto-nobel-saramago_59816d64-7ad4-11df-aa33-00144f02aabe.shtml
di A.L.
Cosa accadde quella volta che Einaudi decise di non
pubblicare Il quaderno di José Saramago, la raccolta di
scritti politici e letterari tratti dal bog dello scrittore?
Dopo anni di proficua collaborazione del premio Nobel
portoghese per la letteratura (correva l'anno 1998) con la
casa editrice milanese, comprata solo qualche anno prima
dalla Mondadori di Berlusconi, nel maggio del 2009 arrivò,
improvvisa, la rottura. A dare la notizia fu L'Espresso che
spiegava come Einaudi aveva deciso di rescindere il contratto
con lo scrittore portoghese, che prontamente passò alla
Bollati Boringhieri, perché - scriveva Mario Portanova sul
settimanale di politica e società - "la nuova opera contiene
giudizi a dir poco trancianti su Silvio Berlusconi, che di
Einaudi è il proprietario".
Saramago usava parole severe contro Berlusconi e gli
italiani il cui sentimento, diceva lo scrittore, "è
indifferente a qualsiasi considerazione di ordine morale".
Ma del resto, scriveva Saramago, "nella terra della mafia e
della camorra che importanza può avere il fatto provato che
il primo ministro sia un delinquente?".
E non finiva qui perché il premio Nobel arrivò a paragonare
il capo dle governo a "un capo mafioso".
Circostanza questa poi ammessa dalla casa editrice Einaudi
che cita fra le motivazioni del rifiuto della pubblicazione
di O caderno, il fatto che tra l'altro lo scrittore definisse
il presidente del Consiglio e proprietario della casa
editrice "un delinquente", diffamandolo.
"Si tratti di lui o di qualsiasi altro esponente politico,
di qualsiasi parte o partito, l’Einaudi si ritiene libera
nella critica ma rifiuta di far sua un’accusa che qualsiasi
giudizio condannerebbe", scriveva ancora.
Lo scrittore, raggiunto per l'occasione dal Corriere della
sera nella sua casa di Lanzarote nelle Canarie, così spiegava
quanto accaduto:
"Non pubblico la mia nuova raccolta di saggi con Einaudi
perché in essa critico senza censure né restrizioni di alcun
tipo Berlusconi, il quale è il capo del governo ma anche il
proprietario della casa editrice, come di tanti altri mezzi
di comunicazione in Italia. La verità è che quella che si è
creata potrebbe essere definita una situazione pittoresca se
il fatto che un politico accumuli tanto potere non facesse
temere per la qualità della democrazia".
Alla domanda posta dal giornalista se non pensasse di aver
espresso giudizi "eccessivi", lo scrittore rispose che "le
qualificazioni che ho dato di Berlusconi non nascono dalla
mia testa ma si basano su informazioni giornalistiche che
ogni giorno appaiono sulla stampa europea.
Io semplicemente osservo e concludo.
Con dispiacere, naturalmente".
E sulla possibilità di pubblicare la suia ultima opera al
netto dei giudizi su Berlusconi, lo scrittore chiuse tutte le
porte:
"Ho conosciuto la censura durante la dittatura portoghese
(quella di Salazar del quale fu fiero oppositore ndr), l’ho
sofferta e combattuta e nessuno in una situazione di
apparente normalità democratica mi potrebbe chiedere di
amputare una mia opera".
18 giugno 2010
http://notizie.tiscali.it/articoli/esteri/10/06/18/saramago_einaudi_non_pubblica.html
avrebbe compiuto 88 anni il prossimo 16 novembre
Addio al Nobel José Saramago
Lo scrittore portoghese è deceduto nella sua casa alle Isole
Canarie, dove risiedeva dal 1991
DALLA MILITANZA AL NOBEL
http://www.corriere.it/cultura/10_giugno_18/morto-nobel-saramago_59816d64-7ad4-11df-aa33-00144f02aabe.shtml
--
"...il sud è il Bancomat d’Italia, è il derubato che continua
a essere chiamato ladro...
http://www.beppegrillo.it/2010/04/terroni_intervi.html#a3_tito
Gaeta e Wounded Knee
http://tinyurl.com/2ft5d4w
I lager dei Savoia
http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri6savoialager.htm
"...il sud è il Bancomat d’Italia, è il derubato che continua
a essere chiamato ladro...
http://www.beppegrillo.it/2010/04/terroni_intervi.html#a3_tito
Gaeta e Wounded Knee
http://tinyurl.com/2ft5d4w
I lager dei Savoia
http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri6savoialager.htm