€rnesto
2010-03-09 16:23:56 UTC
Appello alla comunita' internazionale
L'Italia, dal 5 marzo 2010, non e' piu' una democrazia parlamentare.
Il Governo Berlusconi ha cambiato la legge elettorale con un decreto
legge per favorire il PDL, il proprio partito, alle prossime elezioni
regionali del 28 e 29 marzo 2010.
Il PDL era stato escluso per gravi irregolarita' nel collegio
elettorale di Roma, dove non aveva depositato le firme nei tempi
fissati dalla legge.
Il 5 marzo 2010 il Consiglio dei Ministri, presieduto dal Premier
Silvio Berlusconi ha emanato un decreto con cui cambia la legge
elettorale e viola la Costituzione, sostituendosi agli organi
competenti giudiziari, proprio per ammettere il PDL alle elezioni. Il
presidente della Repubblica ha firmato il decreto sotto forti
pressioni di Berlusconi che, secondo alcune fonti, ha minacciato di
ricorrere alla piazza.
Nessun governo in nessuna democrazia può cambiare le regole elettorali
senza una discussione parlamentare.
Nessun governo in nessuna democrazia può cambiare le regole elettorali
durante il periodo elettorale.
Nessun governo in nessuna democrazia può “interpretare” le leggi al
posto della magistratura. Questo è ciò che è avvenuto in Italia.
Un Paese nel quale i media televisivi pubblici e privati sono sotto il
totale controllo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Invito tutti gli italiani all’estero a manifestare sabato 13 marzo, in
contemporanea con l’Italia, di fronte alle ambasciate italiane delle
grandi città.
Mi appello alla Comunità internazionale affinché vigili ed utilizzi
ogni strumento a sua disposizione per aiutare i cittadini italiani a
difendere le libertà democratiche del loro Paese ed impedire il
ritorno di un nuovo fascismo.
L'Italia, dal 5 marzo 2010, non e' piu' una democrazia parlamentare.
Il Governo Berlusconi ha cambiato la legge elettorale con un decreto
legge per favorire il PDL, il proprio partito, alle prossime elezioni
regionali del 28 e 29 marzo 2010.
Il PDL era stato escluso per gravi irregolarita' nel collegio
elettorale di Roma, dove non aveva depositato le firme nei tempi
fissati dalla legge.
Il 5 marzo 2010 il Consiglio dei Ministri, presieduto dal Premier
Silvio Berlusconi ha emanato un decreto con cui cambia la legge
elettorale e viola la Costituzione, sostituendosi agli organi
competenti giudiziari, proprio per ammettere il PDL alle elezioni. Il
presidente della Repubblica ha firmato il decreto sotto forti
pressioni di Berlusconi che, secondo alcune fonti, ha minacciato di
ricorrere alla piazza.
Nessun governo in nessuna democrazia può cambiare le regole elettorali
senza una discussione parlamentare.
Nessun governo in nessuna democrazia può cambiare le regole elettorali
durante il periodo elettorale.
Nessun governo in nessuna democrazia può “interpretare” le leggi al
posto della magistratura. Questo è ciò che è avvenuto in Italia.
Un Paese nel quale i media televisivi pubblici e privati sono sotto il
totale controllo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Invito tutti gli italiani all’estero a manifestare sabato 13 marzo, in
contemporanea con l’Italia, di fronte alle ambasciate italiane delle
grandi città.
Mi appello alla Comunità internazionale affinché vigili ed utilizzi
ogni strumento a sua disposizione per aiutare i cittadini italiani a
difendere le libertà democratiche del loro Paese ed impedire il
ritorno di un nuovo fascismo.