Post by PierDietro al declino di Silvio Berlusconi si scorgono una maggioranza a pezzi e
un Paese in briciole. Senza colla e senza cornice. Perché Berlusconi era e
resta l'unica colla e l'unica cornice per il suo partito, la sua
maggioranza.
Ecco la parte centrale deel'articolo di ieri di Della Loggia
Consigli arrogantemente respinti, suggerimenti finiti nel nulla, proposte
liquidate con un' alzata di spalle sono state sempre di più la regola:
allontanando sistematicamente le intelligenze che pure sarebbero state
disponibili a rendersi utili. La parabola di un uomo come Giuliano Ferrara
parla da sola. Il berlusconismo avrebbe potuto facilmente - e magari anche
abusivamente, se si vuole - intitolare a se stesso tutto ciò che in Italia
non era di sinistra. Non solo non ha voluto o saputo farlo. Ha fatto il
contrario: ha regalato alla sinistra tutto ciò che sentiva o sapeva non
essere intrinsecamente suo. Estraneo fin dalle origini alla socialità
politica di gruppo in quanto nato dalla felice intuizione di un uomo solo,
di un capo, invece di correggere tale vocazione primigenia alla solitudine e
all' obbedienza gerarchica, è andato esasperandola. Sempre più sono rimasti
il capo soltanto e soltanto coloro che gli obbedivano. Certo, è rimasto
sempre chi obbediva pur conservando qualche luce d' ingegno e di autonomia
personale, ma le file dei puri e semplici profittatori e dei camerieri sono
andate crescendo a dismisura, sono diventate un esercito, e dopo non molto
tempo tutta la scena ha finito per essere occupata solo da costoro. Una
turba di mezze calzette, di villan rifatti, di incompetenti, di
procacciatori: la solitudine sociale del berlusconismo si è andata sempre
più incarnando in questa schiera compiacente e zelante, pronta ad ogni
servilismo per il proprio personale interesse. Sono stati essi i principali
artefici della muraglia invalicabile costruita intorno al potere del capo.
Da essi il capo è apparso inspiegabilmente sempre più dipendere. Da essi
trarre i consigli che di sconfitta in sconfitta, di fallimento in
fallimento, lo stanno portando ineluttabilmente alla fine. Più che vinto
dalle inesistenti vittorie dei suoi nemici, il berlusconismo oggi crolla
vittima di una sorta di autoreclusione si direbbe quasi studiata con
intenzione, compiaciutamente suicida. E sempre più quello che fu per
antonomasia «un uomo solo al comando» ormai appare niente altro che un uomo
solo e basta.
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