Discussione:
Prodi-Bp, passo breve,tra politica e business
(troppo vecchio per rispondere)
ivanatwork
2010-06-16 20:00:04 UTC
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Fa discutere la consulenza dell’ex presidente del Consiglio con il
colosso dei petroli invischiato nel disastro ambientale. Nulla di strano
se non fosse per la riservatezza della nomina.

http://iltempo.ilsole24ore.com/politica/2010/06/15/1170173-prodi_passo_breve.shtml

Parliamo di conflitti d’interesse. Non quello noto e conclamato di
Silvio Berlusconi. Sul quale, per inciso, la nostra personale opinione è
che il Cavaliere non abbia vinto «grazie alle televisioni» ma per le sue
capacità di raccogliere voti; quanto alle accuse che abbia costretto in
schiavitù l'informazione italiana, pensiamo che non vi siano molti paesi
nei quali giornali e tv pubblica facciano così liberamente e felicemente
il tiro a segno sul capo del governo. Ciò di cui vorremmo parlare sono i
conflitti d'interesse che sfiorano la sinistra.

Dopo il disastro ambientale nel Golfo del Messico è emersa, assieme alla
chiazza di greggio, la notizia che Romano Prodi è nell'advisory board
della British Petroleum. Superconsulenti ingaggiati, come fanno spesso
questi grandi gruppi con ex leader politici, per utilizzarne le
competenze e soprattutto le conoscenze. Qualche quotidiano ci ha
ricamato su ed è stato ieri prontamente querelato, forse nel quadro
della campagna anti-bavaglio. Sporta la querela, i collaboratori del
Professore hanno precisato che Prodi «è stato chiamato nell'advisory
board di Bp da oltre un anno», che il suo ruolo è «per i temi di
strategia internazionale e industriale», e che all'organismo «non
compete la questione della marea nera». Anzi: «I membri del board si
sono incontrati solo due volte e mai sono stati chiamati a parlare del
Golfo del Messico».

Non ne dubitiamo, ci mancava solo che Prodi fosse in qualche modo
responsabile dei pellicani morti in Louisiana. Quello che però
incuriosisce, e forse sconcerta, è la facilità di entrata e uscita del
fondatore dell'Ulivo dal business alla politica e viceversa. Prodi, per
vari mandati presidente dell'Iri e proprietario di Nomisma (consulenze e
ricerche), lasciò per l'ultima volta la holding di via Veneto nel '94;
nel '96 sconfisse Berlusconi per il governo del Paese. Da palazzo Chigi
gestì privatizzazioni e dismissioni di settori dei quali fino a poco
prima era il terminale pubblico. Tra questi la telefonia con il famoso
metodo del «nocciolino», un'operazione non particolarmente brillante.
Nel 1999 Prodi venne nominato alla Commissione europea. Nel frattempo
era stato consulente della Goldman Sachs, la più grande banca d'affari
del mondo.

Nulla di scandaloso: quel ruolo lo hanno svolto in Italia personalità
come Mario Monti e Gianni Letta, mentre Mario Draghi ne è stato
vicepresidente e managing director per l'Europa. Il fatto è, però, che
questi incarichi sono sempre stati noti e annunciati; nel caso di Prodi
invece a rivelarli fu un'inchiesta del 2007 del quotidiano inglese Daily
Telegraph. Il quale spiegò che il Professore, attraverso Nomisma, lavorò
per la Goldman Sachs dal 1990 al 1993, e poi ancora nel 1997, tra
palazzo Chigi e Bruxelles. Un'altra consulenza, secondo il Daily
Telegraph, ci sarebbe stata con il colosso alimentare Unilever. Abbiamo
già detto di come le corporation vivano in simbiosi con la politica. La
stessa Goldman ha fornito al Tesoro americano due suoi top manager:
Robert Rubin, democratico, con Bill Clinton, e Henry Paulson,
repubblicano con George W. Bush.

E' altrettanto noto, però, che prima di entrare in carica ogni ministro
Usa si sottopone ad un duro check up da parte del Congresso nel quale
deve dire sotto giuramento tutto ciò che ha fatto e per chi ha lavorato.
Mentre a fine mandato la sua attività pubblica viene riletta alla luce
di quella privata, come è accaduto proprio con le banche d'affari dopo
gli scandali del 2008-2009. Anche in Europa lo stesso Draghi trova nel
periodo da dirigente della Goldman il più serio intralcio alla
candidatura alla presidenza della Bce. Ma appunto stiamo parlando di
carriere note a tutti.

Al contrario, sui siti ufficiali di Romano Prodi fino a qualche giorno
fa della consulenza per la Bp non vi era traccia. Così come nulla veniva
detto a suo tempo dei rapporti con la Goldman Sachs. Mentre quando il
Professore nel 2008 ha rifiutato l'offerta di presidenza del gasdotto
South Stream propostagli dalla Gazprom, la notizia venne ampiamente
pubblicizzata dal suo entourage, rimarcando che l'ex cancelliere tedesco
Gerhard Schroeder aveva invece accettato di «promuovere» il gasdotto
North Stream (e poi l'ex ministro degli Esteri Joschka Fischer ha fatto
lo stesso con Nabucco, il terzo gasdotto).

Dov'è dunque il problema? Secondo noi ce ne sono almeno tre. Primo:
questi incarichi o si assumono a mandato politico definitivamente
chiuso, o viceversa vanno sempre resi pubblici. Secondo: nel caso di
Prodi sarebbe stata preferibile una maggiore trasparenza. Apprendere le
cose dai giornali, in modo casuale e contorto, non è il massimo. Terzo:
quando si parla di banche e petrolio si parla dei settori più strategici
del mondo. Non a caso le crisi planetarie vengono da lì. Eppure la
commistione tra business e politica (comprese le famose dichiarazioni di
voto dei banchieri ulivisti) prosegue, a dispetto di tutto. Infine, se
il Professore ce la passa, un modesto consiglio: dopo gli scandali di
Wall Street e la marea nera, Prodi si scelga un settore più tranquillo.
Oppure faccia in modo che i suoi preziosi consigli vengano ascoltati.

Marlowe

15/06/2010
amaryllide
2010-06-16 23:45:12 UTC
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Post by ivanatwork
Fa discutere la consulenza dell’ex presidente del Consiglio
Prodi conferma querela al Giornale - Il portavoce: ha pubblicato ieri
falsa notizia nonostante smentite
ANSA - 13 giugno, 16:39 ROMA, 13 GIU - Romano Prodi conferma la sua
querela al Giornale. Lo dice la sua portavoce Sandra Zampa, deputata
Pd, accusando il quotidiano di 'malafede'. 'Il Giornale - ricorda
Zampa - ha pubblicato ieri una falsa notizia riguardante il presidente
Prodi e la BP, nonostante che la notizia fosse gia' stata smentita con
ampia pubblicita'. Di conseguenza, leggendo in cio' una chiara
volonta' diffamatoria, e' stato annunciato, da parte del presidente,
il ricorso alle vie legali nei confronti del Giornale.

QUindi Prodi il 13 denuncia il Giornale, dopo che questo ha continuato
a diffamarlo successivamente alle sue smentite. Ergo il Tempo non può
non sapere che è tutta una balla. Si vede che hanno soldi da buttare
per le cause che sicuramente perderanno.
Fulcro
2010-06-16 23:56:35 UTC
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Post by amaryllide
Fa discutere la consulenza dell’ex presidente del Consiglio
Prodi conferma querela al Giornale - Il portavoce: ha pubblicato ieri
falsa notizia nonostante smentite
ANSA - 13 giugno, 16:39 ROMA, 13 GIU - Romano Prodi conferma la sua
querela al Giornale. Lo dice la sua portavoce Sandra Zampa, deputata
Pd, accusando il quotidiano di 'malafede'. 'Il Giornale - ricorda
Zampa - ha pubblicato ieri una falsa notizia riguardante il presidente
Prodi e la BP, nonostante che la notizia fosse gia' stata smentita con
ampia pubblicita'. Di conseguenza, leggendo in cio' una chiara
volonta' diffamatoria, e' stato annunciato, da parte del presidente,
il ricorso alle vie legali nei confronti del Giornale.
QUindi Prodi il 13 denuncia il Giornale, dopo che questo ha continuato
a diffamarlo successivamente alle sue smentite. Ergo il Tempo non può
non sapere che è tutta una balla. Si vede che hanno soldi da buttare
per le cause che sicuramente perderanno.
Ma tanto che gli frega a gente come ivanatwork? Gente come lui legge le
puttanate che scrivono al rotolo e ci crede.
La strategia del rotolo poi, è quella di pagare per le querele che ricevono
per la diffamazione, ma nel frattempo continuano a sparare merda in testa ai
cretini che abboccano...
ivanatwork
2010-06-17 07:59:38 UTC
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Post by Fulcro
Ma tanto che gli frega a gente come ivanatwork? Gente come lui legge le
puttanate che scrivono al rotolo e ci crede.
La strategia del rotolo poi, è quella di pagare per le querele che ricevono
per la diffamazione, ma nel frattempo continuano a sparare merda in testa ai
cretini che abboccano...
Berlusconi! Berlusconi! Attenti eh ... non si chiama Berlusconi ma
Prodi! Attenti ... allora non possiamo scrivere le solite stronzate!
Ma dai, in fondo che mi frega a me dei Prodi, della Cina e del petrolio.
Che mi frega della Cirio, che mi frega di sua moglie e dei soldi rossi!
In fondo basta Berlusconi a rendervi felici e beoti!




Ivan.

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