pirex
2010-04-18 16:46:21 UTC
SONO LIBERI PERCHE' SONO INNOCENTI!!!
Domenica 18 aprile.
Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani Guazzugli
Bonaiuti, fino a oggi detenuti in una struttura dei servizi
di sicurezza afgani, sono stati liberati, non essendo stato
possibile formulare alcuna accusa nei loro confronti.
Finalmente, dopo una settimana d'angoscia, e senza aver
potuto beneficiare delle garanzie previste dalla costituzione
e dalla legge afgane vigenti, potranno contattare le loro
famiglie e i loro colleghi.
Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato insieme a
Emergency per il rilascio, in Italia, in Afganistan e nel
mondo.
Gli avvocati di Emergency continuano a seguire la situazione
dei collaboratori afgani ancora trattenuti dai servizi di
sicurezza, dei quali non abbiamo notizie né in merito alle
loro condizioni di salute, né alla loro condizione giuridica,
né al luogo presso il quale sono tuttora trattenuti.
http://www.emergency.it/
CECILIA STRADA, LIBERI GRAZIE A IMPEGNO DI TUTTI -
"Siamo molto, molto felici che i nostri tre operatori siano
stati finalmente liberati e che abbiano potuto contattare le
loro famiglie dopo otto giorni di angoscia":
è il commento 'a caldo' di Cecilia Strada, presidente di
Emergency e figlia di Gino Strada, pochi minuti dopo
l'annuncio della liberazione a Kabul di Marco Garatti, Matteo
Pagani e Matteo Dell'Aira.
"Non avevamo dubbi sul fatto che tutto si sarebbe risolto
bene - ha detto Cecilia Strada - perché abbiamo sempre saputo
che sono innocenti, così come lo sapevano le centinaia di
migliaia di cittadini italiani che ci hanno sostenuto in
questi giorni".
I tre operatori, ha detto, stanno bene e sono felici di
essere liberi.
In questo momento si trovano nell'Ambasciata italiana a
Kabul.
Una liberazione, quella dei tre operatori arrestati nove
giorni fa, che secondo Emergency è stata possibile "grazie al
lavoro di tutti coloro che si sono adoperati in questi
giorni".
Non sa ancora, Cecilia Strada, se e quando i tre operatori
potranno tornare in Italia:
"Ora è il momento della gioia, poi si ragionerà su cosa
fare".
(ANSA)
Firme\Signature: 395.023
http://www.emergency.it/
Io sto con Emergency
Almeno 11.000 firme di sostegno alla campagna internazionale
'Io sto con Emergency' sono giunte in questi giorni a Kabul
dalla Valle del Panshir.
Lo ha detto oggi all'ANSA una responsabile dell'ospedale
della ong di Gino Strada nella capitale afghana.
"Si tratta di afghani - ha aggiunto la portavoce - di persone
che non vogliono che i nostri ospedali siano chiusi e che noi
ce ne andiamo".
Le firme, ha infine detto, vengono da la', ma ne stiamo
ricevendo anche molte da altre province.
Nella Valle del Panshir, Emergency ha costruito nel 1999 il
suo primo Centro chirurgico, ad Anabah, un villaggio che era
sotto il controllo del comandante Massud, capo dell'Alleanza
del Nord.
http://www.rainews24.rai.it/it/foto-gallery.php?galleryid=139995
Domenica 18 aprile.
Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani Guazzugli
Bonaiuti, fino a oggi detenuti in una struttura dei servizi
di sicurezza afgani, sono stati liberati, non essendo stato
possibile formulare alcuna accusa nei loro confronti.
Finalmente, dopo una settimana d'angoscia, e senza aver
potuto beneficiare delle garanzie previste dalla costituzione
e dalla legge afgane vigenti, potranno contattare le loro
famiglie e i loro colleghi.
Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato insieme a
Emergency per il rilascio, in Italia, in Afganistan e nel
mondo.
Gli avvocati di Emergency continuano a seguire la situazione
dei collaboratori afgani ancora trattenuti dai servizi di
sicurezza, dei quali non abbiamo notizie né in merito alle
loro condizioni di salute, né alla loro condizione giuridica,
né al luogo presso il quale sono tuttora trattenuti.
http://www.emergency.it/
CECILIA STRADA, LIBERI GRAZIE A IMPEGNO DI TUTTI -
"Siamo molto, molto felici che i nostri tre operatori siano
stati finalmente liberati e che abbiano potuto contattare le
loro famiglie dopo otto giorni di angoscia":
è il commento 'a caldo' di Cecilia Strada, presidente di
Emergency e figlia di Gino Strada, pochi minuti dopo
l'annuncio della liberazione a Kabul di Marco Garatti, Matteo
Pagani e Matteo Dell'Aira.
"Non avevamo dubbi sul fatto che tutto si sarebbe risolto
bene - ha detto Cecilia Strada - perché abbiamo sempre saputo
che sono innocenti, così come lo sapevano le centinaia di
migliaia di cittadini italiani che ci hanno sostenuto in
questi giorni".
I tre operatori, ha detto, stanno bene e sono felici di
essere liberi.
In questo momento si trovano nell'Ambasciata italiana a
Kabul.
Una liberazione, quella dei tre operatori arrestati nove
giorni fa, che secondo Emergency è stata possibile "grazie al
lavoro di tutti coloro che si sono adoperati in questi
giorni".
Non sa ancora, Cecilia Strada, se e quando i tre operatori
potranno tornare in Italia:
"Ora è il momento della gioia, poi si ragionerà su cosa
fare".
(ANSA)
Firme\Signature: 395.023
http://www.emergency.it/
Io sto con Emergency
Almeno 11.000 firme di sostegno alla campagna internazionale
'Io sto con Emergency' sono giunte in questi giorni a Kabul
dalla Valle del Panshir.
Lo ha detto oggi all'ANSA una responsabile dell'ospedale
della ong di Gino Strada nella capitale afghana.
"Si tratta di afghani - ha aggiunto la portavoce - di persone
che non vogliono che i nostri ospedali siano chiusi e che noi
ce ne andiamo".
Le firme, ha infine detto, vengono da la', ma ne stiamo
ricevendo anche molte da altre province.
Nella Valle del Panshir, Emergency ha costruito nel 1999 il
suo primo Centro chirurgico, ad Anabah, un villaggio che era
sotto il controllo del comandante Massud, capo dell'Alleanza
del Nord.
http://www.rainews24.rai.it/it/foto-gallery.php?galleryid=139995
--
Chi ruba lo fa secondo le proprie esigenze ed il proprio
tenore di vita.
I poveri hanno meno esigenze, anche se più impellenti.
I ricchi hanno maggiori esigenze e devono difendere il
proprio "status quo".
(pirex)
Chi ruba lo fa secondo le proprie esigenze ed il proprio
tenore di vita.
I poveri hanno meno esigenze, anche se più impellenti.
I ricchi hanno maggiori esigenze e devono difendere il
proprio "status quo".
(pirex)