€rnesto
2011-09-09 00:36:44 UTC
Parlamentari della Repubblica? No, ladri nella notte
Quando c’è un’emergenza tutti sono chiamati a fare il loro dovere e ad
accettare qualche sacrificio. Tutti tranne i privilegiati per
eccellenza, cioè la casta. I cittadini normali possono pagare le
tasse, infatti gli è stato aumentata di un punto l’Iva. Nello stesso
tempo, zitti zitti e quatti quatti, come ladri nella notte, i
parlamentari hanno ridotto all’osso i tagli delle indennità decisi il
13 agosto per quei deputati e quei senatori che fanno il doppio
lavoro. Invece del 50% dell’indennizzo, il loro contributo sarà del
20%, sempre che approfittando del buio non lo diminuiscano ancora.
Nei momenti di difficoltà la classe dirigente di un paese è chiamata a
dare l’esempio. Se non lo fa come può pretendere di chiedere ai
cittadini e alla povera gente di sacrificarsi ancora? Se invece
approfitta del suo potere per sfangarla e non pagare come tutti gli
altri, come può sperare che chi è molto più povero non cerchi poi di
arrangiarsi e sfangarsela pure lui?
I soprusi e gli abusi della casta non sono solo un delitto contro la
decenza e contro la morale, sono anche un atto di sabotaggio contro il
Paese, perché propri i cattivi esempi di questo genere sono
all’origine di tanti comportamenti sbagliati che impediscono al nostro
Paese di crescere come potrebbe e meriterebbe.
Il buon giorno si vede dal mattino, e se questo è il mattino ci vuole
poco a capire dove finiranno le grandi promesse del governo sul
dimezzamento dei parlamentari o sulla cancellazione delle Province.
Nel cestino della spazzatura, come tutte le misure che colpiscono gli
interessi e i privilegi della Casta.
C’è un solo modo per mettere fine a questo sfacelo: firmare subito per
il referendum che restituirà agli elettori il diritto di scegliere i
parlamentari e cancellerà le Province senza farsi fregare dai trucchi
della casta. C’è una sola vita per cambiare le cose non in un giorno
lontano ma subito, qui e ora: che i cittadini lo facciano da soli,
come hanno già fatto col nucleare, l’acqua privata e le leggi ad
personam.
E come stanno facendo ancora con le mobilitazioni dei prossimi giorni,
autoconvocate e autorganizzate con le modalità che si stanno
diffondendo in tutta Europa. Ad esempio la “Piazza Pulita” di sabato e
domenica a Roma, dove noi, accettando l’idea di tenere fuori simboli e
bandiere, parteciperemo anche per raccogliere le firme.
Postato da Antonio Di Pietro in Politica
Quando c’è un’emergenza tutti sono chiamati a fare il loro dovere e ad
accettare qualche sacrificio. Tutti tranne i privilegiati per
eccellenza, cioè la casta. I cittadini normali possono pagare le
tasse, infatti gli è stato aumentata di un punto l’Iva. Nello stesso
tempo, zitti zitti e quatti quatti, come ladri nella notte, i
parlamentari hanno ridotto all’osso i tagli delle indennità decisi il
13 agosto per quei deputati e quei senatori che fanno il doppio
lavoro. Invece del 50% dell’indennizzo, il loro contributo sarà del
20%, sempre che approfittando del buio non lo diminuiscano ancora.
Nei momenti di difficoltà la classe dirigente di un paese è chiamata a
dare l’esempio. Se non lo fa come può pretendere di chiedere ai
cittadini e alla povera gente di sacrificarsi ancora? Se invece
approfitta del suo potere per sfangarla e non pagare come tutti gli
altri, come può sperare che chi è molto più povero non cerchi poi di
arrangiarsi e sfangarsela pure lui?
I soprusi e gli abusi della casta non sono solo un delitto contro la
decenza e contro la morale, sono anche un atto di sabotaggio contro il
Paese, perché propri i cattivi esempi di questo genere sono
all’origine di tanti comportamenti sbagliati che impediscono al nostro
Paese di crescere come potrebbe e meriterebbe.
Il buon giorno si vede dal mattino, e se questo è il mattino ci vuole
poco a capire dove finiranno le grandi promesse del governo sul
dimezzamento dei parlamentari o sulla cancellazione delle Province.
Nel cestino della spazzatura, come tutte le misure che colpiscono gli
interessi e i privilegi della Casta.
C’è un solo modo per mettere fine a questo sfacelo: firmare subito per
il referendum che restituirà agli elettori il diritto di scegliere i
parlamentari e cancellerà le Province senza farsi fregare dai trucchi
della casta. C’è una sola vita per cambiare le cose non in un giorno
lontano ma subito, qui e ora: che i cittadini lo facciano da soli,
come hanno già fatto col nucleare, l’acqua privata e le leggi ad
personam.
E come stanno facendo ancora con le mobilitazioni dei prossimi giorni,
autoconvocate e autorganizzate con le modalità che si stanno
diffondendo in tutta Europa. Ad esempio la “Piazza Pulita” di sabato e
domenica a Roma, dove noi, accettando l’idea di tenere fuori simboli e
bandiere, parteciperemo anche per raccogliere le firme.
Postato da Antonio Di Pietro in Politica