pirex
2010-06-05 21:52:59 UTC
L'autopsia: le vittime della Mavi Marmara colpite da più
proiettili
ROMA (5 giugno) - I nove attivisti a bordo della nave Mavi
Marmara, l'imbarcazione teatro del blitz israeliano, sono
stati colpiti 30 volte e cinque di loro sono morti per ferite
di arma da fuoco alla testa.
Lo rivela il quotidiano britannico Guardian citando
l'istituto di medicina legale di Istanbul.
Solo una delle vittime è stata raggiunta da un solo colpo,
sulla fronte, da una certa distanza.
Le altre sono state ferite da più proiettili:
una da cinque, altre due da quattro.
Cinque delle vittime sono state colpite sia di fronte che di
schiena o solo di schiena.
«Il colpo più ravvicinato è stato approssimativamente da 20
centimetri», ha detto il presidente del Consiglio turco della
medicina forense, Haluk Ince.
Secondo l'autopsia Ibrahim Bilgen, 60 anni, è stato colpito
quattro volte alla tempia, al petto, al fianco e alla
schiena. Bilgen era un ingegnere che faceva attività
politica, sposato, sei figli.
Fulkan Dogan, 19 anni, doppia cittadinanza turca e
statunitense, è stato raggiunto da cinque colpi sparati da
meno di 45 centimetri:
uno ravvicinato al lato destro del naso, poi dietro la
testa, alla schiena e due volte alla gamba sinistra.
Cetin Topcuotlu, 54 anni, è stato raggiunto da tre colpi, uno
dietro la testa, uno all'anca e uno al ventre.
Era un ex campione di taekwondo e componente dello staff
tecnico della nazionale turca.
I colpi erano tutti di calibro 9, salvo uno, un tipo di
proiettile che non era mai stato visto dai medici legali
turchi:
«Era come un contenitore di diversi tipi di proiettili usati
abitualmente nelle armi da fuoco - ha detto Ince - È
penetrato nella regione della testa dalla tempia e lo abbiamo
trovato intatto nel cervello».
Ince ha sottolineato che «tutti i proiettili sono intatti.
Quando un proiettile colpisce un altro punto, entra nel corpo
deformato.
Se entra direttamente nel corpo, il proiettile rimane
intatto».
La circostanza dimostrerebbe che i militari israeliani hanno
sparato direttamente contro gli attivisti e che questi non
sono stati raggiunti da proiettili di rimbalzo.
proiettili
ROMA (5 giugno) - I nove attivisti a bordo della nave Mavi
Marmara, l'imbarcazione teatro del blitz israeliano, sono
stati colpiti 30 volte e cinque di loro sono morti per ferite
di arma da fuoco alla testa.
Lo rivela il quotidiano britannico Guardian citando
l'istituto di medicina legale di Istanbul.
Solo una delle vittime è stata raggiunta da un solo colpo,
sulla fronte, da una certa distanza.
Le altre sono state ferite da più proiettili:
una da cinque, altre due da quattro.
Cinque delle vittime sono state colpite sia di fronte che di
schiena o solo di schiena.
«Il colpo più ravvicinato è stato approssimativamente da 20
centimetri», ha detto il presidente del Consiglio turco della
medicina forense, Haluk Ince.
Secondo l'autopsia Ibrahim Bilgen, 60 anni, è stato colpito
quattro volte alla tempia, al petto, al fianco e alla
schiena. Bilgen era un ingegnere che faceva attività
politica, sposato, sei figli.
Fulkan Dogan, 19 anni, doppia cittadinanza turca e
statunitense, è stato raggiunto da cinque colpi sparati da
meno di 45 centimetri:
uno ravvicinato al lato destro del naso, poi dietro la
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proiettile che non era mai stato visto dai medici legali
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GLI OSPEDALI DI EMERGENCY
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