pirex
2010-06-12 21:53:11 UTC
“Faccio mea culpa, ho votato Berlusconi”
E’ arrivata questa lettera al nostro blog
Cari amici del Popolo viola,
Sono di destra.
Da sempre.
Dal primo voto, dato al MSI, da quando eravamo davvero, per
la prima volta nella storia della destra italiana, un milione
a Piazza San Giovanni, da quando i comizi in piazza si
aprivano con l’inno nazionale e non quella pagliacciata del
“Meno male che Silvio c’è” , che se non ci stava era pure
meglio.
Ma questo era prima.
Prima che Alleanza nazionale si appiattisse sulle posizioni
del berlusconismo, prima che l’Italia diventasse una
barzelletta di cui l’intero pianeta ride, prima dei giudici
definiti malati di mente e cancro della democrazia, prima di
Mangano eroe nazionale, prima di questa grande follia.
Faccio mea culpa.
Ho votato Berlusconi, in tempi non sospetti, nel lontano
1994.
L’ho fatto non perché irretita dalle banali promesse
elettorali, dai miraggi del milione di posti di lavoro o
dalla trovata del contratto con gli italiani firmato nello
studio di Vespa, né perché pensavo, come tanti altri, che lui
fosse il superman disceso in campo pronto risolvere i tanti
mali d’Italia.
L’ho fatto perché io ero e sono di destra, l’ho fatto perché
ritenevo giusto che anche l’Italia, come tutte le altre
democrazie europee potesse avere una democratica alternanza
di schieramenti politici e di governo.
Poi però già dalle elezioni successive, sono diventata
praticamente un’apolide della politica.
Non ho più un partito, alle urne vado con infinita tristezza
a votare contro la destra, o meglio, contro questa destra,
nella consapevolezza di farlo per il bene dell’Italia.
Dopo il congresso del PDL, dopo l’indice di Gianfranco Fini
puntato contro il Premier, ho sperato davvero che qualcosa
potesse cambiare.
E’ nata Generazione Italia.
Destinazione futuro, c’e scritto sul sito.
Ma quale futuro?
Non è un futuro con Silvio alla Presidenza della Repubblica
in un regime di presidenzialismo all’italiana che voglio;
non è un futuro con una magistratura denigrata e schiava del
potere esecutivo che voglio;
non è una stampa imbavagliata e messa a tacere per non
disturbare il lavoro dei potenti quello che voglio;
non è un’Italia frammentata, divisa quello che voglio.
Voglio il rispetto delle istituzioni, voglio il rispetto
delle leggi, voglio il rispetto del Parlamento.
Rileggo la Costituzione, quella Carta che tutti ci invidiano
e poi guardo il mio Paese oggi e ascolto le dichiarazioni
farneticanti del Premier.
E non ci resta che piangere
Emanuela Vespari
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=21105acca18abbe9
E’ arrivata questa lettera al nostro blog
Cari amici del Popolo viola,
Sono di destra.
Da sempre.
Dal primo voto, dato al MSI, da quando eravamo davvero, per
la prima volta nella storia della destra italiana, un milione
a Piazza San Giovanni, da quando i comizi in piazza si
aprivano con l’inno nazionale e non quella pagliacciata del
“Meno male che Silvio c’è” , che se non ci stava era pure
meglio.
Ma questo era prima.
Prima che Alleanza nazionale si appiattisse sulle posizioni
del berlusconismo, prima che l’Italia diventasse una
barzelletta di cui l’intero pianeta ride, prima dei giudici
definiti malati di mente e cancro della democrazia, prima di
Mangano eroe nazionale, prima di questa grande follia.
Faccio mea culpa.
Ho votato Berlusconi, in tempi non sospetti, nel lontano
1994.
L’ho fatto non perché irretita dalle banali promesse
elettorali, dai miraggi del milione di posti di lavoro o
dalla trovata del contratto con gli italiani firmato nello
studio di Vespa, né perché pensavo, come tanti altri, che lui
fosse il superman disceso in campo pronto risolvere i tanti
mali d’Italia.
L’ho fatto perché io ero e sono di destra, l’ho fatto perché
ritenevo giusto che anche l’Italia, come tutte le altre
democrazie europee potesse avere una democratica alternanza
di schieramenti politici e di governo.
Poi però già dalle elezioni successive, sono diventata
praticamente un’apolide della politica.
Non ho più un partito, alle urne vado con infinita tristezza
a votare contro la destra, o meglio, contro questa destra,
nella consapevolezza di farlo per il bene dell’Italia.
Dopo il congresso del PDL, dopo l’indice di Gianfranco Fini
puntato contro il Premier, ho sperato davvero che qualcosa
potesse cambiare.
E’ nata Generazione Italia.
Destinazione futuro, c’e scritto sul sito.
Ma quale futuro?
Non è un futuro con Silvio alla Presidenza della Repubblica
in un regime di presidenzialismo all’italiana che voglio;
non è un futuro con una magistratura denigrata e schiava del
potere esecutivo che voglio;
non è una stampa imbavagliata e messa a tacere per non
disturbare il lavoro dei potenti quello che voglio;
non è un’Italia frammentata, divisa quello che voglio.
Voglio il rispetto delle istituzioni, voglio il rispetto
delle leggi, voglio il rispetto del Parlamento.
Rileggo la Costituzione, quella Carta che tutti ci invidiano
e poi guardo il mio Paese oggi e ascolto le dichiarazioni
farneticanti del Premier.
E non ci resta che piangere
Emanuela Vespari
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=21105acca18abbe9
--
"...il sud è il Bancomat d’Italia, è il derubato che continua
a essere chiamato ladro...
http://www.beppegrillo.it/2010/04/terroni_intervi.html#a3_tito
"...il sud è il Bancomat d’Italia, è il derubato che continua
a essere chiamato ladro...
http://www.beppegrillo.it/2010/04/terroni_intervi.html#a3_tito